Il Decreto Semplificazioni è legge: ecco alcune misure previste per l’agricoltura

Approvato in via definitiva il dl Semplificazioni: il pacchetto del governo per far ripartire gli investimenti pubblici ora è legge.

Numerose le misure contenute che riguardano il settore agricolo: il sostegno al settore del vino, l’identificazione e le etichette dei prodotti per gli esercizi agrituristici, il sostegno ai giovani nei campi, l’ampliamento dei controlli per le imprese alimentari (e dei mangimi) con l’inserimento nel Registro unico dei controlli, e la bonifica con infrastrutture irrigue sono solo alcune delle norme contemplate dal decreto Semplificazioni per l’agricoltura.

L’obiettivo del provvedimento era rendere meno severo il rilancio economico del paese. Un obiettivo che per essere raggiunto si concentrava sulle infrastrutture, sull’edilizia e sull’accelerazione del digitale. Il testo pur avendo subito modifiche non trascurabili, è ritenuto dal Governo anche uno strumento utile all’acquisizione dei fondi europei.

Per quanto riguarda il sostegno ai giovani agricoltori, fino ai quarantuno anni sarà possibile beneficiare di agevolazioni a fondo perduto fino al 35% e di un finanziamento a tasso agevolato fino al 60%.

C’è spazio anche per il biologico con una norma che consente al ministero delle Politiche agricole di avere a disposizione gli strumenti per gestire l’emergenza che si è creata con la fissazione dei limiti massimi di residuo di acido fosfonico e fosforoso per le derrate alimentari prodotte in agricoltura biologica, che rischiavano di perdere la certificazione. Il ministero avrà sostanzialmente il compito di stabilire specifiche soglie di presenza di acido fosforoso per i prodotti coltivati nelle aree interessate, attraverso l’emanazione di un decreto, d’intesa con la Conferenza Stato Regioni entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge.

Inoltre cade il ‘segreto di Stato’ sui cibi stranieri che arrivano in Italia, e sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero dai quali dipende ben l’84% degli allarmi sanitari scattati in Italia nel 2019.